Incontrai 29 soldati, piccoli, deboli, spaventati. Feci la loro conoscenza e li trovai simpatici, educati, con tanta voglia di fare. Ma avevano un capitano confuso, spaesato, un capitano retrocesso che temeva di sbagliare, di non essere all'altezza del compito.
Questo capitano, pure se retrocesso, m'insegnò un sacco di arti, un sacco di trucchi... meritava quel grado e lo doveva capire.
Lentamente il capitano capì che i suoi soldati erano la sua miglior compagnia, ed iniziò ad addestrarli, uno per uno. Loro l'amavano, era buono e sapeva il fatto suo.
Altri soldati, visto l'andazzo, iniziarono a chiedere di essere trasferiti in quella compagnia, e così, di colpo, divennero 190.
Ma il capitano, che iniziò a credere nuovamente in se stesso, non volle accontentarsi, e parlò ad ognuno di loro. A volte commise ancora sbagli, ma lentamente imparò a gestire i suoi soldati, facendosi aiutare dai commilitoni quando si sentiva sfiduciato. Accettò una mano, e in men che non si dica aveva all'attivo un plotone di 400 unità. Tutti eccellenti guerrieri di pace.
Li mise tutti in fila e disse: "Ora dimostratemi che sapete fare il vostro lavoro!" Ed andarono in missione di pace.
Furono la miglior squadra mai vista. Sgominarono tutte le avversità e crearono un paese di armonia, d'amore e di fiducia.
Il miglior capitano ch'io abbia mai visto.
Complimenti Signore. Ha sconfitto la guerra. Sono fiera delle sue gesta. Io, sono Fiera di te! Continua così mio capitano.