A volte capita no? Accadono delle cose e ci rimane qualcosa sullo stomaco, ma per "fare i gentili" ci teniamo le cose per noi, tanto il rapporto è già andato, per sempre. Poi succede una cosa che può sembrare piccola, ma che riprende i soliti sistemi e si dice "adesso basta"! Ed io ho detto adesso basta. Ho trascorso mesi a cercare di evitare lo scontro diretto con Di, ma all'ennesima richiesta di fare qualcosa per lei che lei poteva perfettamente svolgere da sola mi sono rotta, e gliel'ho detto.
Apriti cielo...
Sia mai che qualcuno le faccia notare delle mancanze. Scherziamo. Scatta subito telefonata giustificativa e riparativa. Ma io non voglio riparare. Non c'è nulla da riparare. Basta, fine. Perché ci sono persone che hanno questo bisogno di restare amiche alla fine di un rapporto? Io no, e non vedo perché mi si voglia costringere in qualcosa che non mi appartiene.
E poi le giustificazioni... e giustificazioni... Non so come vivano gli altri, ma io quando sento la frase "scusa ma io..." vado alle pesti. Perché mi devi chiedere scusa se poi ti giustifichi? Ho cercato di far passare questo messaggio per anni, eppure vedo che ancora non è giunto a destinazione. Scusa ma NON è un modo di scusarsi. Perché quel ma implica che ti giustifichi per il gesto compiuto e che tutto sommato non ti stai scusando ma dando una ragione per il tuo comportamento. Le ragioni le so, ne conosco fin troppe. Ma sembra che alcuni proprio non siano in grado di dire scusa punto. Scusa punto implica l'ammissione di aver commesso uno sbaglio, scusa ma implica che non credo di averlo commesso. Io lo so, ma non perché l'ho studiato ma solo perché anch'io un tempo lo facevo, e so per averlo vissuto che dire scusa ma significa ma avevo le mie ragioni per farlo, Semplice. Ma attenzione: mai farlo notare. Altrimenti la persona all'altro capo della conversazione si arrabbia.
Eppure sono maledettamente contenta. Per la prima volta in ormai sette anni ho detto la mia. E non mi sono fatta mancare nulla di quello che penso. Prima d'ora ogni nostro litigio verteva sul suo ottenere ragione o sulle mie scuse. E dio solo sa quanto può essere liberatorio, per una volta, non sottomettersi più. E non importa che le mie tesi siano quelle migliori o meno, importa il fatto che io abbia espresso le mie tesi senza timore, senza sottomissione, liberamente consapevole della mia indipendenza. Perché ancora una volta spuntava lo spirito che mi diceva no, così magari si offende; no, così magari esageri; no, magari ha ragione lei... E se anche fosse? Non ho forse la libertà di pensare e provare quello che voglio? Perché ero arrivata al punto di farmi dire cosa io stessi provando in molti momenti, pur negando e cercando di spiegare ciò che io sentivo riguardo un dato fatto, finivo sempre per dire "mah, magari ha ragione lei, in realtà non provo davvero questo".
A questi livelli sono arrivata. Quanto spreco però. Quanti errori commessi. Ma è vero che non è mai troppo tardi per rendersi conto delle cose, e liberarmi finalmente da un tale controllo mi ha fatto bene. Mi ha quasi divertito (eh lo so che non è bello ridere durante un litigio, ma non ho saputo trattenermi quando la sentivo che provava a rincarare la dose per ottenere il suo risultato).
In fondo mi dispiace, perché so che non ha ottenuto ciò che voleva e proverà rabbia, e la rabbia non è mai un bel sentimento, ma dentro di me credo sia giusto così, perché era giunta l'ora di essere me stessa anche con lei, che era l'ultima sulla lista.
Fa bene essere in grado di dire ciò che si pensa. E' liberatorio.
Un bacio a tutti.