Da RaiNews24:
Le coppie omosessuali creano "un ambiente eccellente" per l'educazione dei figli perché coltivano meglio valori come la tolleranza, il dialogo e l'impegno sociale.
A sostenerlo è uno studio pionieristico in Spagna sulle nuove famiglie, elaborato dallo psicologo evolutivo dell'Università spagnola Vasco Enrique Arranz in collaborazione con l'Università di Siviglia e sotto l'egida dell'Università di Cambridge.
Lo studio spagnolo prende atto che il modello di famiglia tradizionale "sta scomparendo" e comunque non è provato che questo "sia il migliore per lo sviluppo psicologico dei figli",dal momento che i ragazzi che crescono con meno problemi psicologici sono "quelli che hanno vissuto meno momenti stressanti e, in generale, che hanno una vita familiare serena e priva di conflittualità".
Lo studio afferma anche che le famiglie di coppie gay, come quelle di genitori adottivi, riescono meglio a ripartirsi i compiti parentali, non solo, ma trasmettono meglio i valori della democrazia, del dialogo e della risoluzione dei conflitti, rispetto a quelle caratterizzate dalla presenza di una madre che "ha sperimentato molte gravidanze", di per sé stressanti, che ha vissuto traumaticamente la rottura con la sua famiglia di origine e che deve ancora imparare a convivere con i nuovi membri familiari".
Sono decenni oramai che si "saprebbe" (uso il condizionale perché ancora molti non vogliono sapere) che per allevare i figli la miglior situazione é la serenità e non la presenza di uomo e donna, e che se questa é accompagnata da tolleranza, apertura mentale, integrazione culturale e tutte quelle cosine che rendono la vita un luogo dove aprirsi anziché chiudersi, i bambini crescono bene. Ma su quest'argomento si continua a discutere ed argomentare secondo la propria preferenza. Le famiglie arcobaleno ci mostrano da una vita che allevare i figli si può anche se omosessuali. Quando un tempo moriva il padre (spesso in guerra), i figli venivano cresciuti da mamma e nonna, se non anche zie (le donne ci si mettevano sempre di buona lena), eppure sono cresciuti.
Ora, questo articolo, per quanto sia contenta che l'ennesima ricerca dimostri la mia tesi (e ce ne sono molti di più), non mi piace, perché tende nuovamente a puntare il dito, anche se questa volta verso le madri che hanno partorito spesso. Perché bisogna sempre trovare un argomento da screditare per farne prevalere uno indigesto? Non si può semplicemente dire che "così come ci sono "famiglie tradizionali" (termine tanto in voga al momento) che crescono figli stupendi o delinquenti stagionati, così ci sono anche coppie omosessuali che allevano figli stupendi e delinquenti stagionati?". Perché il come cresce un figlio poco ha a che fare con il sesso di chi lo alleva, ma con il legame, la stabilità, l'armonia, le attenzioni, l'amore, la coerenza, le esperienze, la sincerità di chi se ne prende cura. quanti dei nostri genitori sono cresciuti con un solo genitore? O con nessun genitore? O li ha persi da piccolo? O é cresciuto in orfanotrofio? Io conosco persone adottate, ma come sono cresciute non aveva nulla a che fare con l'uomo e le donna che le hanno allevate, ma con chi erano queste persone e con come le hanno allevate. Alcuni hanno fatto disastri. Ma non perché erano uomo o donna, solo perché non erano in grado di fare i genitori. E quante madri hanno sfornato 10 figli tutti felici? Che senso ha fare questi paragoni? Non basta dire: "ecco, qui ci sono 200 bambini, e 180 stanno una favola, crescono, si integrano, sono sani, hanno amici, vanno bene a scuola, sono sereni... La statistica è nella media quindi va tutto bene. Punto."
Vorrei tanto che un giorno si riuscisse a guardare agli individui per quello che sono e non solo per quello che rappresentano.
Mia cugina ha una figlia, è lesbica, sua figlia sta una favola e non è lesbica, e ormai va all'università. E non odia sua madre per non averle dato un padre.
Io un padre ce l'ho, ma non avete idea di come sarei cresciuta meglio senza questo padre.