Ricerca personalizzata

Preferenze Di Sistema

Questo blog non ha controindicazioni note, non entra in conflitto con altri sistemi ad eccezione dei sistemisti estremi. E' vietata la lettura ai maggiori di età variabile ma non intende indurre alla crescita di nessuno. Non comporta modifiche nella selezione naturale della specie e non emette radiazioni nocive. L'interazione é accettata da chiunque non abbia altro da fare. I reset verranno esclusi automaticamente dal sistema di monitoraggio interno. Non consumare prima dei pasti.

domenica 26 dicembre 2010

Felice 2011


Grazie a Summer per gli auguri, ho deciso di ricambiarli direttamente sul blog facendo una piccola eccezione alla sua chiusura. Desidero augurare a tutti voi un anno sereno in cui le paure, le colpe e gli attacchi possano essere dimenticati e perdonati. Auguro ad ognuno di trovare ciò che desidera nel profondo, aumentando la pace interiore e la serenità di vivere.
Auguro all'amore di essere sempre presente nei cuori di ognuno, in ogni situazione ed in ogni momento.
Auguro felicità interiore, e la capacità di ritrovarla nei momenti in cui ci si sente persi.
Auguro tutto ciò da tutto il cuore.
E vi auguro pure che tutto questo lo lasciate accadere... lasciate che sia facile ed accadrà.

Buon Anno

Andrea

domenica 24 ottobre 2010

Au revoir


Anche il mio percorso è terminato.
Quantomeno quello del blog. 
Mi è servito per dare sfogo a parti di me che faticavo a controllare, a tenermi compagnia nei momenti in cui provavo solitudine, a farmi sentire che c'era qualcuno interessato a me... e mi è servito per crescere. Capire molte dinamiche mie personali, modi di vedere, pensare, sentire. 
Oggi chiudo.
E' un po' che quasi non scrivo, ma non ne sento più nessuna necessità, quindi il blog ha esaurito il suo scopo. Pur essendo ancora a volte "sola", non mi sento mai così, e siccome non è dovuto ad una compagna  -tranquilli, siamo rimaste amiche- ma ad uno stato interiore, non mi serve più come mezzo creativo. 
Sarà che ho le foto, i miei nuovi studi, la mia nuova vita, ma scrivere mi sembra riduttivo. Ho capito che genere di comunicazione ricerco e non è questa, non più. Magari qualcuno dei miei assidui lettori, se vuole avere notizie su di me, potrà prendere la cornetta e comporre un numero. Io rispondo sempre. 
Grazie a tutti i miei sostenitori, a tutti coloro che, quando ero alle pezze con la vita e me stessa, hanno saputo darmi quel bagliore che non ero in grado di darmi da sola. Grazie a chi ha letto sospendendo il giudizio, grazie a chi di tanto in tanto si fa ancora sentire. 
Grazie a Sergio che è sempre stato presente, e che in qualche misura mi è sempre un passo avanti, anche se per ragioni spesso molto diverse.
Un abbraccio a tutti e... divertitevi!

giovedì 14 ottobre 2010

Incredibile...


...e poi accadono tutte le cose come se "piovessero dal cielo". E tutto perché un giorno decidi che la vita è facile. E che è facile risolvere i problemi. Il mondo incomincia a comunicare direttamente con te. Non forse perché non lo ha mai fatto, ma forse solo perché ti permetti di ascoltare. E non solo la mia vita, ma la cosa sta influenzando il mio intero mondo, stanno accadendo cose, all'interno della mia cerchia, a cui posso solo replicare: "incredibile!" ma vero. Accade, semplicemente. No, non credo di essere impazzita (anche se un pensierino a tratti ce l'ho fatto), i problemi non sono miracolosamente scomparsi, ma stanno andando... come dire... sciogliendosi. Ecco, si sciolgono nel preciso istante in cui inizio a non dargli più un gravoso peso. La tecnica ha un nome, ma non me la sento di trasmetterla, non sono né un guru e neppure una fanatica, l'ho incontrata sul mio cammino ed è stata così facile da volerla mettere in pratica. Ho deciso di ascoltare, e se mi volto indietro vedo chiaramente che tutto il mio percorso portava a darmi i mezzi per poterla vedere. Racchiude ogni studio, ogni interesse, ogni follia, ogni scelta fatta finora. Ho raggiunto un traguardo da cui ripartire con la mia vita, e sento che sarà molto più semplice e più soddisfacente di prima. Perché ora so come fare. Semplice. Arrivano mail, telefonate, conversazioni, cambiamenti a 360° che ogni giorno mi lasciano come l'immagine del bambino. Come se ogni giorno rinascessi per stupirmi del mondo e di quanto da esso possiamo ottenere solo perché è lì. Un poco come al supermercato, dove scegliamo cosa mettere nel carrello. Sembra esoterico, lo so, ma non scrivo per convincere nessuno, solo per il solito piacere di farlo. Il resto non mi compete, d'altronde la miscredenza di altri non influisce sulle mie scelte, ma solo su quelle degli altri. Lasciando perdere il lato religioso, c'è una barzelletta che spiega molto bene uno degli aspetti del prendere ciò che si vuole contrapposto al chiedere senza avere idea di come fare: "Ah Signore, ti prego, rendimi un uomo milionario, so che tu nella tua immensità puoi decidere di farlo, me lo merito, davvero, e ti saprò ricompensare." al che Dio risponde: "Oh che cazzo Uomo, sono anni che me lo chiedi, santo cielo, almeno gioca al lotto!!" 
Mi sono laureata in Nueroscienze, una materia scientifica che richiede dimostrazioni scientifiche dei fatti, ora non posso dimostrare scientificamente assolutamente nulla, se non che uno degli aspetti su cui si basa tutto ha lontanamente a che fare con la fisica quantistica, ma non mi servono altre dimostrazioni "replicabili", visto che ogni giorno ho la riprova che vivo meglio, e non è forse quello che vogliamo tutti vivere meglio? Semplice, chi se ne frega di dimostrare che vivo meglio, penso che le relazioni che ho con gli altri e con me stessa, e con il mondo in genere, me lo dimostrino anche quando io non ci rifletto poi tanto. 

mercoledì 13 ottobre 2010

Lascia che sia facile


Nasciamo e cresciamo imparando che dobbiamo passare la vita a lottare contro gli elementi, per raggiungere quello che desideriamo, per sopravvivere, per stare bene... combattere, combattere, combattere. E la maggior parte di noi ci crede. E lotta. E la lotta spesso ci sfinisce, e non sempre raggiungiamo i nostri scopi. 
Io sono una persona fortunata. Molto fortunata. Ho scoperto che la lotta non serve a nulla. Non è solo un enorme spreco di energie, ma è pure spesso controproducente. Come se tutta la forza che mettiamo per raggiungere uno scopo venisse usata contro i nostri scopi e non pro. 
Una serie molto incredibile di circostanze mi ha portata ad incontrare persone, libri, eventi, situazioni, circostanze che mi hanno fatta sedere. Ed ho scoperto vivendolo sulla mia stessa pelle che lasciare che il mondo faccia il suo corso permette di raggiungere molte più cose e molto, molto più in fretta che lottando. Mi sembra di aver vissuto una vita cercando l'uscita da un labirinto senza soluzione, e nell'istante in cui ho iniziato a non preoccuparmi più di trovare l'uscita... eccola. E non solo l'uscita, ma molte altre cose in cui prima non avrei mai sperato. C'entrano un fisico quantistico russo, un'artista ligure, una costellazione famigliare tosta ed una donna che si è innamorata di me con semplicità. Il detto buddista che cita "se un problema non puoi risolverlo, perché preoccuparsi, e se lo puoi risolvere, perché preoccuparsi", ecco, di colpo ha un senso effettivo e tangibile. 
Se guadro a quante energie ho sprecato nella mia vita girando su me stessa per lottare... convintissima che l'unico modo per "vincere" fosse effettivamente la lotta... Ma non è così. La lotta porta lontani dagli obiettivi, dai desideri veri. Io sono solo alle prime armi, ma già mi rendo conto di quanto i miei desideri, o meglio bisogni intimi sono così lontani da dove mi sono spinta nella mia vita... è così eclatante e semplice da essere quasi miracoloso. E lo sarebbe se mi fossi svegliata così da un giorno all'altro, ma ero presente durante tutto il viaggio. Un viaggio strano, incredibile, affascinante e... che termine usare? Forte? Intenso? Incredibile? 
Non parlo di inerzia, anzi, di pura azione, ma azione intimamente intenzionale ed indirizzata esclusivamente al mio scopo più vero. Ed accade. Puf... Accade e basta. Vadim mi ha detto "lascia che sia semplice", l'artista mi ha detto "lascia che sia semplice", la mia compagna mi ha detto "smetti di preoccuparti quando non puoi fare nulla". E la serie di indizi mi ha portata a fare questo viaggio. Sto imparando a fare i primi passi, ma la cosa incredibile è che non richiede sforzo, solo azione mentale. Intuitiva, istintiva, semplice. 
Il mondo è come lo vediamo. 
Io lo vedo semplice, ci faccio surf. E prendo onde magnifiche!

martedì 5 ottobre 2010

Giudicate Voi...


ZURIGO - In sei mesi sono stati 366 i giovani ubriachi che a Zurigo sono stati portati dalla polizia nel nuovo centro per lo smaltimento della sbornia. In media si tratta di 13 persone ogni fine settimana.

Ciò dimostra quanto questa struttura sia necessaria, hanno reso noto oggi i responsabili del dicastero cittadino di polizia. 50 dei 366 giovani portati nel centro erano ragazze e la più alta alcolemia ha raggiunto il 4,19 per mille.
Il centro zurighese per giovani ubriachi è stato inaugurato all'inizio di marzo in 12 celle della centrale della polizia situata nei pressi della stazione centrale. La struttura è operativa dal venerdì sera alle 22.00 fino alle 15.00 della domenica.
Nella cosiddetta "Zentrale Ausnüchterungsstelle" (ZAS) la polizia porta i giovani che vengono fermati per strada ubriachi o sotto l'effetto di droghe. I ragazzi rimangono rinchiusi il tempo di smaltire la sbornia sotto sorveglianza medica.
Una volta passata l'ubriacatura, i genitori vengono chiamati a prendere in consegna i figli. Le spese per l'intervento di polizia - e questa è una novità in Svizzera - vengono fatturate ai giovani stessi e, nel caso di minorenni, ai rispettivi genitori. Il costo è di 600 franchi per i fermi che durano fino a tre ore e di 950 franchi per quelli più lunghi.
La creazione del centro è stata decisa da una speciale "task force" sulla violenza giovanile istituita tre anni fa dal municipio di Zurigo. Anche a Berna il governo cantonale ha proposto la creazione di una struttura analoga, che dovrà tra l'altro sgravare il lavoro nelle stazioni di pronto soccorso degli ospedali. Il Gran consiglio bernese esaminerà la questione in novembre.

Io non so più che commentare... qualche settimana fa un articolo del Corriere del Ticino commentava lo sdegno dei commercianti situati sotto un noto autosilo di Lugano, stufi di vedere e sentire gente che si butta dall'ottavo piano del palazzo. La zona è tristemente nota quale "autosilo dei suicidi" visto l'altissimo numero di persone che lo sceglie come meta per togliersi la vita. (in una settimana ci sono stati 3 casi!) La mia perplessità non era certo nei riguardi dei commercianti che, fossi al loro posto, non so se avrei l stomaco per sentire "stunf" (così dicono), ogni pochi giorni, ma nel commento dei "capi della città". Nessun commento alla questione dei suicidi, nessuna riflessione sul come mai così tanti giovani e meno giovano sentano il bisogno di uccidersi, nessuna iniziativa per revisionare l'assistenza alle persone, una campagna, niente. Volete conoscere il commento: "Così non può proprio andare avanti, troveremo i fondi per alzare al più presto una rete  protettiva." 
Io capisco molto di più chi fa l'angelo di chi fa certe affermazioni! La gente muore e il discorso verte sul disturbo che questo arreca alla quiete pubblica.... (La campagna pubblicitaria per il "telefono amico" cita: "Arriva l'inverno! Ti senti giù? Chiama!" Anche a me a volte vien voglia di volare... ma poi guardo giù e... troppo alto!


lunedì 4 ottobre 2010

L'amore rende intelligenti?



ROMA - Più un bimbo è amato ed è circondato d’affetto, più il suo cervello si espande. Si fortifica. Diventa intelligente. È provato, scientificamente. Stephen Suomi, primario del laboratorio di Etologia Comparativa del National Institute of Bethesda (nel Maryland), lo ha dimostrato con uno studio sulle scimmie. E dobbiamo crederci che valga anche per noi, visto che noi umani condividiamo con gli scimpanzé il 99% del codice genetico. Tutto succede nei primi anni di vita di un bimbo. Con l’adolescenza i giochi si chiudono. L’interazione gene-ambiente avviene infatti durante lo sviluppo. Questione di biochimica cerebrale. Suomi ha dimostrato come le relazioni di attaccamento sicuro a livello familiare formano un attività cognitiva del cervello superiore. Ma non solo. Con i suoi studi, il professor Suomi ha verificato anche che le relazioni affettivamente stabili forniscono agli individui la cosiddetta “resilienza”, ovvero la capacità di sopportare gli stress ambientali. E, al contrario, un deficit di affetti nell’infanzia può generare una disfunzione del gene della serotonina, ovvero la “molecola della depressione”.  Non è una voce isolata quella di Stephen Suomi. Anzi. Da domani e per tre giorni, in un convegno alla “Sapienza” a Roma insieme all’etologo Suomi si troveranno biologi come Enrico Alleva (Istituto superiore di sanità), psichiatri come Massimo Biondi (direttore di Psichiatria alla Sapienza), Athanasios Koukopolus (direttore di Aretaus) e psicologi clinici come Adele De Pascale (facoltà di Medicina alla “Sapienza”) per dire tutti la stessa cosa. Ovvero che la mente nasce dalle emozioni. Ognuno dal suo punto di vista. “Evoluzione, emozione, linguaggio, coscienza”, è il titolo del congresso della Sapienza. «Dove si sancisce una conquista importante: la psicoterapia non litiga più con la psichiatria biologica», dice la professoressa De Pascale. E spiega che questo è possibile grazie agli approcci cognitivi post-razionalisti, aggiungendo: «Anche le relazioni terapeutiche modificano la biochimica cerebrale".  (Corriere della Sera)

La ricerca è sicuramente interessante, d'altronde dal punto di vista teorico sono cose che si sanno da tempo, anche se finora nessuno aveva "dimostrato" che un attaccamento insicuro inficiava la  produzione di serotonina, anche se solo sui Rhesus. M'infastidisce d'altro canto il fatto che dicano che i giochi si chiudono con l'adolescenza in quanto l'interazione gene-ambiente si chiude lì. Tanto più che affermano in seguito che pure le relazioni terapeutiche sono in grado di modificare la biochimica (altra cosa dimostrata). Quindi? I giochi si chiudono con l'adolescenza o relazioni significative volte o meno al cambiamento modificano la biochimica cerebrale? Kandel ha preso un Nobel per aver dimostrato che i neuroni hanno una memoria cellulare e successivamente per aver dimostrato che accade, che l'ambiente e soprattutto la parola è in grado di modificare la biochimica del cervello. Quindi perché parlare ancora di "periodi finestra" per cose per cui questo periodo non c'è? O quantomeno non è totale? Perché se così fosse tutta la terapia postuma ai 18 (oddio, oggi dicono che gli adolescenti arrivano ai 30, ma mi sa che se intendiamo molecolarmente rimangono c. i 18) sarebbe inutile, ma noi sappiamo che non è così. 
Sicuramente mi piacerebbe leggere la ricerca originale, ma non ne ho trovato traccia, perché conoscendo abbastanza bene sia il mondo della ricerca sia il modo che i giornalisti di molte testate utilizzano per "riassumere" i risultati vi sono alcune cose che non mi tornano, visto soprattutto il nome prestigioso dell'istituto da cui proviene Suomi, proprio quello in cui Kandel ha potuto fare le sue dimostrazioni.
Si ogni tanto esce ancora il piccolo chimico che è in me, soprattutto quando si parla di neurotrasmettitori e loro funzionamento visto che nel mio di encefalo credo che qualche molecolina abbia preso il suo buono uscita e si sia trasferita verso lidi più caldi... Magari prima o poi qualcuno mi dice su quale spiaggia si sono ritirate e posso andare a riprenderle...

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