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giovedì 12 novembre 2009

Autostrada


A-ridajje...
Si riparte...
Io sono sempre quella delle partenze/arrivi, forse sono la più malinconica, la più melodrammatica, ma cosa posso fare? La vivo così, con la valigia in mano e le lacrime agli occhi. Qualche sera fa eravamo a casa dei novi, e tra un cocktail di benvenuto e un giro dopo l'altro di magnifiche pizze si é anche parlato delle nostre rispettive condizioni di troppie, e dei problemi ivi connsessi, tra cui  quelli della distanza, della gelosia (En sostiene che la gelosia sia un sentimento di vuoto che nasce dal desiderio di essere tutti insieme a condividere i momenti importanti, ed io appoggio la sua visione delle cose), e del bisogno di creare un equilibrio. Ecco, a questo proposito devo dire che l'anello debole sono decisamente io, che evidentemente di equilibrio manco in maniera consistente. 
Domattina io e MA torniamo nel Tigullio, riprendiamo le nostre ricerche d'impiego, i nostri giri nelle agenzie di collocamento, e tempo permettendo qualche giro in bici che ristora l'anima. Ma già mi piange il cuore... perché anche se vado con MA a cercar di costruire la nostra nuova esistenza, a Milano rimane una parte del mio cuore, la mia compagna da sei anni (il 13.11 festeggiamo l'anniversario), che grazie al cielo un impiego (anche se temporaneo) ce l'ha. Rimane in quella che é la nostra casa, costruita letteralmente con le nostre mani, con lacrime e con litigi, uno stucco e una verniciata dopo l'altra... Rimane con i nostri gatti, presi quando stavano in una mano ed ora enormi... Ed io vado... vado a costruire i nostri sogni, quelli che in maniera folle ed inseguendo nient'altro che l'amore abbiamo deciso di costruire insieme, in tre. E sono contenta, perché vedo la nostra casa, sono pronta a ricostruire tutto un mattone alla volta, uno stucco ed una verniciata dopo l'altra... Questa volta con MA, nostro grande amore, stella entrata nel nostro cielo come una cometa a Natale. 
Mi ritrovo così, a vivere con la valigia in mano, sperando che questi viaggi divengano pietre con cui lastricare la strada del nostro futuro, mattoni della nostra casa. E fa male, male perché ovunque mi trovo manca una parte di me, DI, la casa, MA, il mare e la mia nuova casa... 
E se non bastasse, una volta insieme i tempi si dilatano, il tempo diviene un'esigenza, ogni secondo viene aspirato come da una cannula con avidità, e il desiderio di trascorrere i pochi momenti insieme con serenità si trasforma in dipendenza... E di nuovo il mio precario equilibrio danza sul filo elettrico, portando un desiderio legittimo ad una distorsione emotiva tale da farmi spesso crollare. Ed in questo assaporo tutto l'amore che le mie compagne nutrono per me, la loro pazienza nel capire le mie difficoltà meglio di me e di essere disposte a darmi una mano. Gesti talmente forti ed importanti da farmi sentire la persona più speciale della terra, scaldata con una coperta d'amore, profonda, sincera... amore come non l'avevo mai provato. 
Domani si riprende l'autostrada...
Qualcuno disse che tre era il numero perfetto...

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