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Preferenze Di Sistema

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martedì 9 febbraio 2010

Apolide

Mi sento così, un apolide. Ho trascorso gli ultimi 11 anni in Italia, con gli Italiani, e da svizzera ho avuto i mie problemi ad ambientarmi ad una nazione così…estroversa? Diversa? Poliedrica? Come definire il popolo italiano? Non avrei un aggettivo che riesca ad includere tutte le sfaccettature di una popolazione tanto varia. Poi sono costretta al ritorno in patria, in Svizzera. Come definire il popolo svizzero? Mah…anche qui mancano gli aggettivi. Di certo diversi, da molti punti di vista, dagli italiani. Mi sentivo sempre ancora straniera in Italia, e mi sento totalmente straniera in Svizzera. Purtroppo ho la “fortuna” di leggere i popoli e la loro cultura “dall’esterno”, ossia come un osservatore non partecipe. Degli italiani trovo sorprendente il loro approccio alla politica, alle incombenze, alla burocrazia. Degli svizzeri più o meno trovo sorprendenti le stesse cose, anche se le metterei su di un piano ortogonale. Totalmente diversi, ma convinti allo stesso modo di avere ragione. Convinti allo stesso modo che il loro punto di vista sia il migliore… ed io mi trovo in mezzo, con la voglia di fondare una nuova nazione, in cui prendere un poco da uno e un poco dall’altro, popolo e cultura.
E’ difficile ambientarsi in un posto nuovo, ed io sono passata in pochi mesi da Milano, a Sestri, a Rapallo a Lugano. Wow… Non dovrei stupirmi delle difficoltà che incontro eppure mi sembra di sbattere contro un muro di gomma. Spiegare agli italiani alcuni concetti svizzeri è una tortura, ma spiegare agli svizzeri che l’Italia ha un popolo che, al di là delle apparenze mediatiche, possiede delle doti eccezionali, è un’impresa persa. Ci ho provato, ma qui sembra che gli italiani siano un popolo di fuori di testa che inneggia alla tirannia (votano Berlusconi!). Io ne ho conosciuta una sola di persona che ha ammesso di averlo votato, in 11 anni, e mi chiedo ancora oggi chi lo vota. Ma anche quando vivevo in Inghilterra c’erano le elezioni e tutti gridavano labour. Poi, il giorno dopo le elezioni mi dicono tutti di aver votato tories. Mi sono stupita ed ho chiesto spiegazioni: “tanto vincono loro, quindi tanto vale dare un voto a chi vince”, è stata (anzi, sono state) le risposte. Sono 20 anni che cerco una risposta a questo comportamento. E’ vero che è impossibile trovare qualcuno da votare che rispecchi completamente le proprie idee o convinzioni, ma fare così…

Oggi ho dato la prima mano di pittura, e poco dopo aver iniziato ho fatto la prima bestialata: mi sono rovesciata addosso l’intera tanica di hot red. Dalla vita in giù ero totalmente sommersa (ed immersa) di pittura. Per recuperare il colore ho dovuto letteralmente grattamelo di dosso e raccoglierlo una goccia alla volta. Non vi dico poi i piedi! Le Crocs erano un lago rosso scuro che ho dovuto trasportare in bagno con sotto un secchio. Ma non mi sono arresa, ho pulito tutto con calma (ma da dove arriva tutta questa calma?!) e mi sono rimessa al lavoro. Dalle 8 alle 19. Pittura, mobili, trasporti… Forse, chissà, questa notte riuscirò a dormire, ad addormentarmi e a svegliarmi domani mattina, senza incubi, deliri ed insonnie varie. Il mio corpo è già in fase REM, spero che il mio cervello sia in grado di seguirlo presto. 


Soffro, continuo a soffrire. Soffro perché ho capito cose importanti ma non posso esprimerle… soffro perché amo ma non posso amare… soffro perché so ma non posso dire… Soffro perché mia cugina mi ha detto che dopo un anno dal giorno in cui è stata lasciata soffre ancora come un cane… Soffro perché so di meritare di più… perché so di essere diversa da come sono stata dipinta. Io sono una persona indipendente, che ha bisogno di sentirsi libera, che ha le risorse per affrontare i problemi che incontra, cazzo se non l’ho fatto nella mia vita. E ne sono uscita. Ho sempre scelto. Fino a quando qualcuno non ha iniziato a scegliere per me. Bella sensazione quella di potersi sedere, peccato che non mi sia più stato permesso rialzarmi… E poi mi chiedevo perché provavo rabbia. Inibire se stessi… sfido chiunque a non esplodere ad un certo punto. Sottile, troppo sottile, sottilissimo.


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