Vedo nei loro occhi una lotta furiosa, tra il desiderio di credere e l'incapacità di farlo, tra il desiderio di "serenità" e il dolore di perdermi.
E vorrei aiutarle, ma non posso. Io in questo momento posso solo esistere, vivere e lasciare che facciano chiarezza dentro i loro cuori. Perché sono convinta che le risposte si trovino lì, nel cuore, non nelle parole, nella mente. Le risposte di ciò che vogliamo, il resto é quello che la nostra mente é abituata a fare, il modo in cui risponde alle difficoltà.
Lo so bene, ho trascorso gli ultimi mesi a dimenticare il mio cuore e questo mi ha portato sull'orlo del baratro, spegnendo a poco a poco tutte le luci, finché non é diventato tutto buio, anche le cose belle. E' un grande labirinto di opportunità, di scelte, destra o sinistra? Forse al centro? Paradossale, perché proprio ora ho riacceso la luce. Proprio ora ho finalmente capito cosa significa quando qualcuno dice che per pensare agli altri si deve pensare a se stessi. L'ho sempre considerato egoista, eppure capisco che é la cosa più altruista che esista. Se io sto bene il resto scivola come sull'olio, mi riempio di cose belle e sono in grado di condividerle. Se penso solo a quello che l'altro desidera mi cancello, non mi rispetto e butto via anziché creare le cose belle che mi vivono dentro, perché non le considero.
La sofferenza può avere una fine, non importa quanto sia stato grande il "trauma", non é necessario soffrire per sempre... mannaggia quanta verità, semplice ed esplosiva... ed io che ho sempre pensato che avrei dovuto soffrire per sempre, anni di terapia a sentirmi dire che certo, é logico che soffro!!! No, non é logico, per niente. E molto più logico che non debba accadere, perché la vita é ora, nel presente, e il presente é l'unica cosa al mondo su cui possiamo influire. Il resto sono desideri irrealizzabili. La nostra forza é solo nel presente. Io ci voglio stare, che dite?