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giovedì 5 novembre 2009

Treno



Ancora in treno.
Notavo stamani, mentre io e Ma stavamo infreddolite sulla banchina della stazione, che la mia vita è periodicamente attraversata da periodi che mi portano a prendere spesso il treno. Capitano anni in cui non mi avvicino ad una stazione nemmeno per caso, e periodi in cui salgo sul treno un giorno si e uno anche. La cosa più significativa è che in genere, i periodi in cui prendo spesso il treno sono proprio quelli che segnano un cambiamento nella mia vita; spostamenti, decisioni inaspettate…
A 16 anni facevo avanti e indietro con il treno dal collegio per tornare a casa, anche solo per un fine settimana (6 massacranti ore con un “coso” a vapore tra i monti svizzeri), proprio su quel “coso” ho deciso di andare a vivere in Inghilterra. A 22 facevo la pendolare tra un cantone e l’altro del mio paese per lavoro e, sempre sul treno, ho deciso di trasferirmi in Italia, dove sono rimasta poi per quattro anni. A 27 (nuovamente in Svizzera) decido di iscrivermi all’università, cosa che mi richiede ancora una volta di prendere il treno tutti i giorni. Indovinate? Mi sono trasferita nuovamente in Italia, per amore, per Di. Ora eccomi qui, ancora sul treno, a fare la “pendolare d’amore”, divisa tra Liguria e Lombardia, tra Ma e Di. E anche ora sto per trasferirmi, sempre per amore. Un amore “in più”, nuovo, aggiunto all’amore per cui mi sono trasferita la prima volta.
Treno… un mezzo di trasporto che amo, che permette di viaggiare non solo fisicamente, ma anche con il cuore, la mente, i sogni che scorrono sul finestrino, che si fondono con il paesaggio, che rendono la realtà più fumosa, inconsistente, meno spaventosa. E’ il luogo in cui sono in grado di sentire anche i miei fantasmi e farci due risate, e forse é questo che mi permette di prendere decisioni importanti che stravolgono la mia vita. Ancora il treno…

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