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Preferenze Di Sistema

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mercoledì 3 marzo 2010

Porte chiuse

Nuovamente a Rapallo, nuovamente immersa nei profumi e nelle sensazioni di casa, nei sogni infranti, nelle parole non dette. 
Ho chiuso la porta. 
Ho atteso in casa, sola, che Ma tornasse per salutarla. Ho messo le canzoni che mi hanno permesso di sfogare tutto il dolore che avevo dentro, e questo mi ha permesso di fa uscire molto del dolore che portavo dentro da tanto tempo. Poi é arrivata, ed é calato il silenzio. Ciò che c'era da dire era stato detto l'ultima volta, non rimaneva nulla. Silenzio riempito da sensi di colpa, rammarichi, solitudine, frustrazione, dolore.
Non volevo piangere, l'avevo già fatto e l'ho fatto proprio per non farlo con lei, ma a volte le lacrime scaturiscono da un dolore troppo forte per essere gestite, e mi hanno tradita. Colpa della solitudine e del modo in cui mi guarda. Ovviamente siamo arrivate a ri-parlare delle ragioni per cui non é andata, tutto, pur di non parlare di noi e di quello che esiste, tutto, pur di dimenticare. Le ho detto che non la voglio più sentire, che mi fa troppo male questo stato di "terra di nessuno", dove ci sono i presupposti ma non c'é l'intento. Ho fatto rapallo-lugano in 2 ore e 30, sotto la pioggia battente, e mi rendo conto che in me albergava il desiderio di schiantarmi, e l'ho capito nel momento in cui all'ennesimo acquaplanning non ho fatto una piega, mentre in genere ho una paura folle di andare a sbattere. Ho perso più di 8 kg, non riesco a mangiare nulla. Oggi un biscotto, mezzo finocchio e due uova sode. E dolo perché oggi ero affamata. Nonostante la fame ho dovuto costringermi con la forza. Sono davvero perplessa da me stessa, io adoro il cibo, ora non lo posso vedere. ho provato a farmi invitare a cena da mia sorella, pensando fosse solo un problema di solitudine, ma non riesco a mangiare nemmeno ad un tavolo con altra gente. Non ho le palle per morire in modo premeditato, ma solo perché ho il terrore che ci sia qualcosa dopo, la prossima vita, in cui potrei essere costretta a ricominciare da capo con quello che non ho terminato qui, e quest'idea mi terrorizza. Una nuova infanzia, adolescenza, nuovi errori... nel buddismo il karma, se non si esaurisce nella vita presente, si ripresenta in quella successiva, e purtroppo io ci credo a  sufficienza da non riuscire a prendere l'unica decisione che al momento mi sembra sensata. Per vivere serve almeno uno scopo, almeno uno, anche frivolo o stupido, ma uno scopo é essenziale. Il mio é solo la paura del dopo. Perché sono codarda. Per ammazzarsi servono le palle, al contrario di quello che pensano in molti. Io la vedo così, ed io le palle purtroppo non ce le ho. Ho visto il peggio che la vita possa offrire, subendone una parte e vivendo di seconda mano un'altra, eppure ho sempre avuto quel qualcosa che mi diceva vai avanti. Ora quella voce si é spenta! Non la sento più. Ho creduto oltre le mie possibilità, ho spinto al limite me ed altri, ed ora non rimane più nulla. La mia ex-moglie, da quando mi ha lasciata, non si é degnata nemmeno una volta di farsi sentire, di chiedere come sto... più di 6 anni, un matrimonio e un milione di promesse...puffff, un palloncino sgonfio. Ed io dovrei credere che quando mi ha visto ha visto la sua famiglia? ma perché uno si deve sempre sentire in dovere di dire la cosa più carina? E' così semplice dire la verità! E' già lì, pronta, a disposizione. Le costruzioni artistiche volte a sembrare migliori richiedono un sacco di energia. Un sacco di inventiva. 
Lo so, la rabbia é una difesa, ma ieri era l'anniversario del nostro matrimonio, e siccome l'ho tatuato sull'  inguine, mi risulta difficile da dimenticare. Così come faccio fatica a dimenticare tutto il resto. Ci rimarrà male, ma mai quanto me. 
Vedere e sentire le donne che ami (si, purtroppo, mio malgrado non riesco a non amare nemmeno Di, la odio ma la amo anche, nonostante tutto, il cuore é un gran figlio di puttana!) che vivono in luna di miele, e che questa luna di miele nasconde degli scheletri mi fa incazzare da morire. Da morire! 
Ho sbagliato un milione di volte, ho fatto cazzate, ho buttato via la parte migliore di me e di chi avevo al fianco. Non potrò mai perdonarmi per questo. 

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