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Preferenze Di Sistema

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domenica 31 gennaio 2010

IL libro della Vita

E voilà, un capitolo chiuso. Scusate, in questo caso credo sia meglio dire due capitoli chiusi. Non posso negare che il mio cuore sia ancora sanguinante, e che alterno momenti di sconforto a momenti di forte rabbia, ma questa é la vita. Nessuna sicurezza, nessuna garanzia. Dovrei finalmente imparare a riconoscere la vacuità dell'esistenza, delle cose, delle persone e dei sentimenti. Essi sono presenti nel momento in cui esistono, in cui si manifestano, il resto é non-esistenza, siamo solo noi, piccoli esseri imperfetti, che ci illudiamo di possedere le cose, le persone, e spesso anche i sentimenti. Il Buddha trascorse l'intera esistenza a cercare di capire la vacuità, il non attaccamento (ai pensieri compreso), quindi spero che mi rimanga abbastanza tempo da vivere per arrivare almeno a capire che ciò che ho é solo l'adesso, l'attimo in cui esisto, e lo sanno bene tutti coloro che hanno subito tremendi avvenimenti (non ultimo Haiti). Nulla é destinato a durare, nemmeno noi. Quindi si gira pagina, la pagina di domani non é ancora stata scritta, e chi mi dice che non sarà più bella, più vera, più ricca di significati di quelle scritte finora. Possiedo il mio corpo, possiedo le mie facoltà mentali, possiedo ancora un bel repertorio di idee, immagini, pensieri sul futuro, quindi sono ricca, perché convinta che fintanto che rimane anche solo uno spiraglio di futuro, anche solo una carta da giocare, questa vada giocata. Sicuramente non ho un Karma semplice, ho un abbonamento a vita alle montagne russe, ma esisto, vivo, respiro, e ho amore dentro da vendere. Talmente tanto che da qualche parte in me, sotto la rabbia che mio malgrado ancora provo, spero che le mie ex-novie sopravvivano e riescano a trovare una nell'altra quello che cercano. Le auguro di imparare a vivere gli attimi per quello che sono, senza perdersi in significati articolati ma di saper vivere con semplicità, ogni bacio, ogni carezza, ogni momento di sconforto.
L'uomo é votato alla ricerca della non-sofferenza, ed io come tutti gli altri cerco il modo di stare al mondo soffrendo il meno possibile, anche se riconosco che la sofferenza é parte integrante della vita, di mancanze che ci portano a provare dei vuoti interiori a volte difficili da colmare. Soffrire (Lat. sotto; portare) tollerare, resistere a qualcosa di penoso. Ed io resisto, perché penso di poter ottenere da questa vita un posto che nessuno mi potrà mai portare via, un amore che nessuno mi potrà mai negare: dentro me.
Quindi prendo carta e penna, e ricomincio a scrivere, una parola alla volta, un attimo alla volta, la mia presenza in questo mondo, in questa esistenza, cercando di conoscermi, di ascoltarmi, di esserci per me stessa perché ho questa responsabilità: esistere. E non voglio un'esistenza vuota, dove accontentarmi di quello che penso di essere o di avere, ma voglio svegliarmi ogni giorno per scoprire cose nuove, ascoltare nuove parole, incontrare nuova gente, nuove idee, pensieri, voci, emozioni. Domani sarò un'altra persona, perché ogni giorno sarà diverso dal precedente. Oggi l'amore é in un cassetto, a raffreddare, a riposo perché altrimenti mi sommerge ed occupa tutto lo spazio che altrimenti potrebbero prendere altri pensieri, emozioni, colori. Domani forse sarà più forte, o più debole... non so. Lo saprò domani. Oggi vivo questo.
Ho imparato a chiedere, a pretendere rispetto, e sapete cosa? Anche se mi ha portato a perdere l'amore, mi ha dato una qualità che prima non avevo: il dovere di esistere.

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