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Preferenze Di Sistema

Questo blog non ha controindicazioni note, non entra in conflitto con altri sistemi ad eccezione dei sistemisti estremi. E' vietata la lettura ai maggiori di età variabile ma non intende indurre alla crescita di nessuno. Non comporta modifiche nella selezione naturale della specie e non emette radiazioni nocive. L'interazione é accettata da chiunque non abbia altro da fare. I reset verranno esclusi automaticamente dal sistema di monitoraggio interno. Non consumare prima dei pasti.

venerdì 9 aprile 2010

BiciclettA


Eccolo, il mio cucciolo. Esso ha la veneranda età di 12 anni, e va che è una meraviglia! Ha da poco cambiato le gomme che non erano mai state cambiate, e presentavano quelle crepette poco promettenti della plastica quando è lì lì per dirti addio. Quando l'ho lasciata dal tecnico, non vi dico con che faccia mi ha guardato... Ed oggi l'ho per la prima volta testata a dovere. La prima decisione da prendere era: io abito in collina, quindi, volente o nolente mi devo fare salita. Dilemma... prima scendo e poi salgo o prima salgo e poi scendo? Opto per la seconda possibilità, consapevole del fatto che, se salendo avessi sentito sopraggiungere un attacco cardiaco, avrei semplicemente potuto girare la bici e tornare a casa. Quindi eccomi pronta a partire, con il mio patellino a protezione del fondoschiena e pochi vestiti addosso (23°C)! Inutile dire che il primo km è stato come scavare con i piedi nel fango, con i bronchi che facevano a gare per suicidarsi, ma come sempre ho tenuto duro e il peggio è passato. Ho iniziato a seguire i tornanti, uno ad uno, macinando metri e poi km. Non avendo più una borraccia avevo deciso il percorso in basse a dove ricordavo avrei trovato delle fontane, sapete, in Elvezia pensano molto ai turisti crucchi accaldati. Dunque svolto in una stradina, con la gola allegramente riarsa, pregustando già il liquido dolce di montagna che mi scorre nella gola e! Boia d'un ladro! Dove hanno messo la mia fontana??? Qualcuno ha eliminato la fontana per metterci un cassonetto fisso dei rifiuti! Sti crucchi! Preferiscono ormai avere i cassonetti davanti alle ville piuttosto che fare 10 metri per buttare un sacco della spazzatura. Sciagura...! Ovviamente, quella che fino ad allora era una moderata sete diviene improvvisamente un bisogno vitale da soddisfare all'istante, accompagnato da un lieve senso di panico interiore. Niente paura! Sono in un vecchio nucleo, non posso credere che in tutto il paesino non ci sia una sola fontana. Mi avvio quindi alla ricerca della fonte della mia salvezza (a questo punto era questione di vita o di morte) e tra una casetta e l'altra scorgo l'oggetto del mio desiderio! Eccola, viva, lucente, acqua! Mi lancio sotto l'acqua neanche avessi affrontato il deserto di corsa in solitaria e rinfresco la gola con la migliore acqua mai bevuta (come sempre quando si muore di sete...).
Bene, ora sono pronta a continuare il viaggio. Opto per salire ancora un poco, oramai ci ho preso gusto, i muscoli sono caldi, il tempo è bellissimo, non c'è anima viva per strada, e il movimento è una goduria per l'anima. Giunta in cima alla collina decido di scendere dal bosco, giusto per vedere se le gomme valgono anche sullo sterrato. Tanto per cambiare l'entrata del sentiero è stata spostata ed ho impiegato un certo tempo a scorgerla, poiché proprio davanti stavano costruendo l'ennesima villa fantasmagorica (ma come si fa a guadagnare così tanti soldi? E' desolante vivere in un paese con così tanti ricchi sfondati!). 
Ed ecco che appena poggio le gomme sullo sterrato inizio a sentire i miei quasi 36 anni. Mica nel fisico, no. Nella mente. Mi rendo conto che ogni volta che faccio cose un poco più "spericolate" ho un po' più paura della volta prima. E' come uno spirito di conservazione che sussurra "attenta, puoi cadere, puoi farti male, puoi crepare..." M'infastidisce, toglie ogni divertimento a quello che sto facendo. Quindi vado con il freno tirato, un sasso, due sassi, un torrentello, un saltino, tutto a passo di lumaca, studiando il terreno, le gomme, la tenuta. Poi lascio un poco il freno, e vedo che la confidenza resta, allora allento ancora un po' e mi lascio anche andare sull'ennesimo salto, lascio scorrere la bici, e più va e meno sento la mente che sussurra "attenzione". Vado più veloce io! Quindi mollo ogni indugio e ritrovo l'antico spirito, lanciando nel bosco quasi senza toccare il freno, prendendo i salti di proposito, entrando nei torrenti, godendo del silenzio, della velocità, del vento che mi sferza il viso. Fantastico! 
Eccomi nuovamente nel mondo, peccato, averi voluto durasse di più, ma come prima uscita stagionale è andata bene. La bici è ancora mia compagna, il fisico regge, la mente va addomesticata un poco ma mi viene dietro. Si prospetta una bella stagione.
Ecco la vista della mia scampagnata...
Non è il mare, ma fa anch'essa la sua porca figura!
Volevo fare delle foto alle case pazzesche che abitano queste lande, ma per ora ho preferito non farvi rosicare troppo...

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