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venerdì 26 marzo 2010

Sogni&Co

L'altro ieri notte ho fatto ancora un sogno incredibile, e dico ok, capita... poi ieri sera non riuscivo a dormire, mille pensieri, mille idee, sapete no come va? Si parte da una piccolezza e si arriva a pensare (e soprattutto provare) castelli e guerre. Certo, la parte del provare è la peggiore, perché ho questo vizio di riuscire a sentire le immagini mentali in modo molto profondo. Inutile dire che tutto ha avuto un origine molto precisa da cui ho iniziato a fare voli pindarici di nota. Ma divago. Insomma ieri ho passato quella che può essere definita a buon diritto una notte in bianco. Non succedeva da parecchio ormai. mi ero quasi illusa non accadesse più (quantomeno non per questo motivo). Ok, ci sta, ho pensieri, sentimenti intensi, non dormo. Oggi vado al lavoro, faccio la spesa, vado a casa, mangio, mi spoglio e vado in branda, bella, morbida, coccolosa... aaah, che goduria. Non ho neppure avuto la concezione di addormentarmi, pum. Via. E pum via, dev'essere iniziato il sogno. Una dei sogni più belli della mia vita. Reale, intenso, maledettamente legato alla realtà, non c'era nulla di fuori posto, nulla di onirico, pura realtà in cui accade qualcosa di eccezionale (in realtà non era eccezionale di per sé, ma rispetto al presente era una montagna intera). Poi mi sveglio, e l'intensità del sogno è talmente forte che non riesco ad uscir dalla confusione del momento, e la prima domanda che mi faccio è: sant'iddio, ma è successo davvero? Mi guardo intorno, ma siccome il mio sogno finiva con me che andavo a dormire, a casa mia, sola, non ho indizi per capire se era un sogno o se era la realtà. Ed ecco che... mi sveglio. Ancora! Non capisco perché il mio ipotalamo ha preso questo vizio di farmi sognare che mi sveglio da un sogno , é la quarta volta che mi succede in questi mesi. E' davvero frustrante. E non ho ancora risolto il problema: era un sogno? Era reale? Sarà stato complice il sonno pomeridiano pesante, o l'intensità del sogno, ma devo aver trascorso almeno un paio di minuti nel dubbio, ovviamente svanito con rammarico, di aver vissuto davvero il mio sogno. Eppure il rammarico non è durato troppo, perché il sogno mi ha permesso di fare una cosa che mi manca da morire (no, non ho fatto sesso, qualcosa di molto meglio, anche se non sembra verosimile), di vivere emozioni intense ed inaspettate, di riprovare quella gioia intensa che solo l'amore può dare. Una tortura? No, affatto. Il ricordo è dentro me, come se fosse accaduto, e forse meglio. Ho avuto il permesso di provare emozioni stupende, vere, libere come l'aria, la cosa più bella per cui la vita ha davvero senso.  Nessuna costrizione, solo purezza, solo apertura. E la grandine qui fuori mi sembra petali di ciliegio.

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