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lunedì 22 febbraio 2010

E nello zoo giapponese le orse lesbiche fanno outing


Buon proposito Niente Knut. Piuttosto Orsa Maggiore e Orsa Minore. Un’ordinaria storia di coccole e stupore in uno zoo nel nord del Giappone. Svolgimento: due anni fa, forse inteneriti dal cucciolo nato nello zoo di Berlino, i gestori del giardino zoologico di Kushiro pensano bene di “invitare” un maschio di orso polare per ingravidare l’orsacchiotta locale. Una pratica diffusa per incrementare la riproduzione in cattività. Arriva un prestante plantigrade nato nel 2004 nello zoo di Maruyama: il giovane e aitante bestione (stazza un paio di quintalate) viene ribattezzato Tsuyoshi e diventa idolo dei ragazzini. 

Qui pro quo Da giugno comincia a prendere confidenza con la sua compagna. Sempre insieme, coccole, approcci, corteggiamenti. Epperò, non si conclude. Anzi, nemmeno un pochino di quel sacro fuoco che da che mondo e mondo contraddistingue i mammiferi, cartoni animati di Walt Disney esclusi. Stress? Il buco dell’ozono? La crisi che impedisce di procreare serenamente? No. Semplicemente, Tsuyoshi è una femmina. E come hanno fatto i geniali etologi a non accorgersene prima? «Col pelo folto non si vede», si giustificano. Salvo poi ammirare mentre i due fanno pipì: drammaticamente nello stesso modo. Ecco allora balenare un dubbio: non è che abbiamo allevato una coppia lesbica? Eggià. E dopo «due analisi del dna e un esame manuale» (!), si svela l’arcano. Tsuyoshi dovrebbe essere Tsuyoko (desinenza femminile). Ma ormai è famoso così e cambiarle nome è un peccato. 

Pinguini La storia ha ricordato quella di Roy e Silo, che divennero vere icone gay. Si tratta di due maschi di pinguini antartici (quelli piccini e bianconeri) che fecero coppia fissa al Central Zoo di New York. Scoperti a covare a turno un sasso, venne loro dato un vero fecondato da covare. Da bravi ragazzi-pinguini-padri, portarono a termine la gestazione, da cui nacque Tango, una femminuccia. Che poi si accoppiò con un’altra femmina di pinguino, giusto per rendere le cose più complicate. Il rapporto tra Roy e Silo però – come accade nelle coppie – si incrinò dopo l’arrivo della figlioletta e oggi i due sono separati. Silo ha cambiato sponda e si è scelto la pinguina Scrappy, da cui è stato piantato. Storie tese, questi pinguini. 

L’omosessualità negli animali, però, è tutt’altro che rara. Si dice che il primo ad avvedersene sia stato Aristotele, osservando le iene 2.300 anni fa. Più recenti sono le visite guidate alle coppie gay organizzate dagli zoo di Perth e Sydney tra koala ed emu omosex. A partire dalla 24ª conferenza etologica internazionale del 1995, fioriscono le produzioni scientifiche a riguardo. Uno dei titoli più conosciuti è Biological Exuberance, di Bruce Bagemihl. Ma anche la mostra Against nature? curata da Peter Bockman a Oslo fece storia. I risultati fanno scalpore. L’omosessualità viene ravvisata in oltre 1.500 specie. Poco gay friendly le ostriche (eppure sono afrodisiache), mentre stupiscono bisonti e giraffe: nei primi le relazioni tra maschi sono più frequenti di quelli etero, nelle seconde il rapporto è di 50-50. C’è tutto un bestiario: lo scimpanzé bonobo si avventura in coiti con qualunque esemplare, gli arieti a dispetto della presunta virilità spesso scelgono partner dello stesso sesso; i maschi deboli dei leoni talvolta fingono di essere femmine per neutralizzare l’aggressività del maschio dominante, le gabbianelle utilizzano il maschio solo come donatore di sperma e covano le uova con la compagna femmina, i trichechi sono etero solo nel periodo dell’accoppiamento ma per i sollazzi quotidiani si arrangiano tra maschietti. 

Pericolo Insomma, galletti, fenicotteri, scimmie, orche, serpenti giarrettiera, tutti gay appassionatamente senza omofobie. Vita più dura per i cani: era il 2000 quando Georges Stephens Finley, esasperato dalle avances del suo bastardino "Generale Lee" all’altro setter di casa, non trovò di meglio da fare che accopparlo a bastonate. Meglio rinascere pinguini. 

Tratto da "La Stampa", pubblicato su www.imbarcoimmediato.ch

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